Lago Scuro: Il Riscaldamento Globale Modella l’Ecosistema Montano

Un nuovo studio, condotto da ricercatori e ricercatrici dell’Università di Parma e del GEOMAR Helmholtz Centre, rivela l’impatto dei cambiamenti climatici sul Lago Scuro Parmense, un ecosistema montano nell’Appennino Tosco-Emiliano e sito della Rete LTER-Italia. La ricerca, pubblicata su Limnology and Oceanography, dimostra come l’aumento graduale delle temperature stia modificando il lago, anche prima che i segni di un cambiamento di regime siano evidenti.

Nel 2003, il Lago Scuro ha subìto un significativo cambiamento, passando da uno stato dominato da alghe microscopiche a uno con prevalenza di macrofite acquatiche come la Nitella gracilis. Questo cambiamento fu innescato dall’ondata di calore del 2003 e dal conseguente abbassamento del livello del lago, che ha favorito la crescita di N. gracilis.

I ricercatori e le ricercatrici si sono concentrati sul ruolo del riscaldamento graduale come “driver lento” di pressione, ossia come parametro che potrebbe aver causato l’alterazione del precedente equilibrio. Grazie a questo studio, si è scoperto che, già prima del 2003, le popolazioni planctoniche mostravano segni di stress a causa dell’aumento costante delle temperature.

Il team di ricerca ha utilizzato una nuova tecnica (loop analysis) per studiare le interazioni trofiche all’interno dell’ecosistema lacustre. Questo metodo qualitativo ha permesso di: – Confermare un aumento lineare della temperatura tra il 1989 e il 2003;
– Identificare come la temperatura abbia influenzato i tassi di crescita delle specie planctoniche;
– Prevedere e validare le risposte delle popolazioni con le osservazioni reali.

I risultati hanno confermato che il riscaldamento è un “driver lento” cruciale e hanno svelato i meccanismi dei suoi effetti complessi, offrendo un prezioso strumento diagnostico per monitorare gli ecosistemi di fronte al clima che cambia. L’analisi della struttura della comunità e delle sue interazioni può fornire segnali precoci vitali, applicabili a molti laghi di alta quota. La ricerca continua per affinare questi strumenti e proteggere al meglio i nostri delicati ecosistemi.

Leggi il paper (in inglese).

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